domenica 20 settembre 2015

SHAMPOO ANTICRESPO "HoneySilk"

"HoneySilk" Shampoo anticrespo
I miei capelli non hanno grandi esigenze, in quanto, nonostante siano sottili, sono sani e lucenti, sono mediamente lisci, ma ahimè, un ciuffetto di capelli bianchi, scende sulla mia fronte in modo del tutto ribelle. Come tutti i capelli bianchi, questi si presentano più "forti" e grossi, ma risultano anche crespi e ribelli, tanto da "denaturare" la messa in piega. Non c'è verso di rimetterli al loro posto e, fuoriescono dall'intera chioma, come serpentelli in cerca di chissà cosa!
Indubbiamente gli impacchi pre e post shampoo aiutano ad ammorbidire e domare i capelli crespi, ma non sempre si ha il tempo di sottoporsi a questo tipo di cura. Lo shampoo, invece, facendolo più frequentemente, potrebbe in parte, aiutare i nostri capelli a stare al proprio posto, agevolando così una perfetta messa in piega. Lo shampoo commerciale, ricco di siliconi, esegue questo lavoro egregiamente, ma, come ben tutti sappiamo, i siliconi, sono derivati per lo più dal petrolio e, come tali lasciano una bella sensazione setosa sui capelli a discapito della cute che , a lungo andare ne risente, occludendo i propri pori piliferi e producendo sebo in eccesso, dermatiti, forfora e via dicendo.
Lo shampoo naturale, per quanto possa risultare un pò più alcalino rispetto a quelli commerciali è indubbiamente più eco-dermo-compatibile.
La maggior parte dei saponai preferiscono usare uno shampoo solido, ovvero formulato con soda caustica (idrossido di sodio), ma io, per quanto ci abbia provato in questi anni, non ho trovato ancora una formula adeguata per shampoo solido che soddisfacesse in pieno le mie aspettative. Lo shampoo liquido, formulato con KOH (idrossido di potassio), invece, mi ha dato grandi soddisfazioni.
Lo shampoo "HoneySilk" per quanto sia stato formulato con ingredienti semplici, è in grado di tener testa ai capelli ribelli, ammorbidendoli e rendendoli facilmente pettinabili, nonché mantenendoli al loro posto. Non mi ritrovo più con questi filini che sbucano da ogni dove e mi fanno sembrare una piccola "Medusa"...è scomparso quel famigerato effetto "nebbiolina" che circondava la mia testa :-)
Ma andiamo al concreto e vediamo un pò come si realizza questo shampoo.
Innanzi tutto, una settimana prima di produrre lo shampoo, ho preparato una Tintura Alcolica di scorze di limone non trattato.

TA di scorze di limone
Dopo 7 giorni ho filtrato il liquido, torchiando per bene le scorze, ed ho messo da parte, chiuso in bottiglietta scura ed etichettata.
In fase di formulazione mi son trovata di fronte ad un bivio, ossia: inserire l'olio di cocco in formula, oppure, adoperare una pasta di sapone potassico 100% cocco.
Generalmente preparo sempre la pasta di sapone con il 100% cocco per creare saponi liquidi riservati più che altro alle pulizie domestiche, quindi questa pasta di sapone ha un eccesso di KOH.

Pasta di sapone 100% cocco

Nonostante ciò, ho optato per l'aggiunta di questa in fase di cottura. Capirete meglio il procedimento, continuando a leggere l'articolo.

"HoneySilk"
SHAMPOO ANTICRESPO

PER LA PASTA DI SAPONE
  • 300 g di olio di ricino
  • 200 g di olio di lino
  • 500 g di pasta di sapone 100% cocco (da aggiungere dopo la fase gel)
  • 102 g di KOH (idrossido di potassio con titolo di purezza 90)
  • 276 g di Acqua demineralizzata
  • 15 g di sodio citrato in polvere
  • 2 g di seta in polvere

Che voi usiate una slowcooker oppure il doppio boiler per la cottura a bagnomaria, non ha importanza, perché il risultato è identico.
Per comodità io ho usato la slowcooker.
Inserite gli oli in pentola e, nel frattempo, in un altro contenitore (possibilmente di acciaio inox piuttosto alto) inserite l'acqua ed il sodio citrato e portate sul fornello piccolo a fiamma bassissima. Scaldate appena appena l'acqua e, mescolando, sciogliete il sodio citrato. Togliete dal fuoco ed aggiungete la seta in polvere, sempre mescolando, per disperderla uniformemente in acqua. Fatto questo, mentre l'acqua è ancora tiepida, aggiungete pian, piano, l'idrossido di potassio (ricordatevi di tutti i dispositivi di protezione: occhialini, mascherina, guanti e grembiule) la cui reazione è un pò virulenta, per cui prestate la massima attenzione!
Sciolto il vostro alcale, potete inserire la soluzione negli oli ed iniziare a frullare con il minipimer.
L'olio di ricino e quello di lino, sono oli insaturi, per cui non vi aspettate che il nastro venga raggiunto subito...anzi...ci vuole un pò di tempo, per cui, intanto mettete sul fuoco il vostro doppio boiler per procedere alla cottura a bagnomaria e, ad intervalli di 5/10 minuti frullate con minipimer sino a che non raggiungete il famigerato nastro. Inizialmente si presenta come un composto "ricottoso", ma non fateci caso, in quanto, man, mano che si scalda, l'emulsione diventa omogenea e cremosa. Ora chiudete la pentola con un coperchio adeguato e lasciate cuocere per almeno 1 ora e mezzo a fiamma dolcissima, stando attenti a rabboccare, eventualmente, l'acqua del bagnomaria.
Trascorsa 1 ora e mezzo, la pasta si presenta molle e traslucida, quindi è in completa fase gel. A questo punto aggiungete 500 g di pasta di sapone 100% cocco, tagliata a piccoli pezzi per agevolare il suo scioglimento nella pasta di sapone dello shampoo. Continuate a cuocere dolcemente per un'altra ora e mezzo. Il composto ora è omogeneo, molle, dal colore ambrato e traslucido. Procedete con il test di chiarezza, prelevando un cucchiaino di pasta di sapone e diluendola in una tazzina di acqua demineralizzata calda. Se la soluzione risulta limpida e non torbida, vuol dire che la vostra pasta di sapone è pronta per essere diluita, in quanto tutti gli acidi grassi sono stati saponificati a dovere.

Test di chiarezza

Ora potete travasare la vostra pasta di sapone in un apposito contenitore per conservarla e, prelevarla al momento della diluizione.

Pasta di sapone shampoo "HoneySilk"
"HoneySilk"
SHAMPOO ANTICRESPO

PER LA DILUIZIONE
  • 200 g di pasta di sapone shampoo "HoneySilk"
  • 20 g di TA di scorze di limone
  • 50 g di glicerina di malva* (oppure glicerina semplice)
  • 90 g di soluzione di acido citrico al 5%**
  • 10 g di acqua demineralizzata
*Glicerina di malva: E' una macerazione che potete fare con qualsiasi pianta. Inserite fiori freschi di malva in un barattolo di vetro e ricoprite abbondantemente con glicerina pura. Chiudete e riponete il contenitore al buio e fresco per svariati mesi, scuotendo di tanto in tanto. Filtrate il liquido ottenuto, torchiando per bene il vegetale e conservate nelle solite bottiglie scure ed etichettate. La glicerina è già di per sè un ottimo umettante e solvente, se poi è arricchita anche da mucillagini o "fitoestratti", diventa un eccellente ingrediente cosmetico.
**Soluzione di acido citrico al 5%: In 95 g di acqua, sciogliete 5 g di acido citrico. Conservate in bottiglietta e conservate per qualsiasi evenienza.

Nel doppio boiler, oppure nella slowcooker, inserite 200 g di pasta di sapone da shampoo, la TA di scorze di limone e la glicerina. Scaldate dolcemente e mescolate il composto finchè non risulti del tutto diluito. A questo punto versate, poco per volta, la soluzione di acido citrico e, continuate a mescolare. Misurate il pH e, se questo si aggira tra 7.5 e 8, allora unite 10 g di acqua demineralizzata; mescolate delicatamente per evitare il formarsi della schiuma e spegnete il fornello. Se, dovesse formarsi della schiuma densa sulla superficie del vostro liquido, allora spruzzate dell'alcool puro e, questa svanirà in men che non si dica.

DOPO LA DILUIZIONE
  • 350 g di shampoo liquido (è quello che si ottiene più o meno con le dosi su indicate)
  • 1 cucchiaino da té colmo di miele di acacia
  • 25 gtt di fragranza Honey Wash
"HoneySilk" Shampoo anticrespo


Il colore è ambrato, la consistenza è identica a quella degli shampoo commerciali, il profumo è delizioso e, soprattutto attenua notevolmente l'effetto crespo, donando ai capelli morbidezza, consistenza e facile pettinabilità.
Quando uso questo genere di shampoo, sono solita risciacquare i capelli con una semplicissima soluzione: in un flacone spray da circa 500 ml, inserisco acqua demineralizzata e due cucchiai da minestra abbondanti di aceto di mele, qualche gtt di fragranza simile a quella dello shampoo e stop.
Dopo lo shampoo e, dopo aver sciacquato abbondantemente i miei capelli, mentre sono ancora bagnati, spruzzo questa soluzione sino a consumare i 500 ml. Lascio grondare per un paio di minuti i capelli prima di strizzarli e passare ad asciugarli.

Soluzione per risciacquo finale e shampoo

Così facendo, si ripristina immediatamente il pH fisiologico del cuoio capelluto, in quanto tale soluzione ha un pH=4.5 e, la presenza dell'aceto di mele, conferisce una splendida lucentezza alla chioma.
La seta inserita in questo shampoo non è sotto forma di proteine idrolizzate, bensì in polvere, per cui la sua presenza non è "nutriente", ma aiuta lo shampoo a produrre una schiuma più abbondante e cremosa, il che è molto gradevole durante il lavaggio.
Non amo aggiungere ulteriori sostanze funzionali in un prodotto a risciacquo immediato, ma nulla toglie che voi possiate aggiungerle, per cui ben vengano le proteine idrolizzate, il pantenolo e vitamine varie.
Per coloro che volessero cimentarsi nella produzione di saponi liquidi per tutte le esigenze, potrebbe essere utile la lettura del mio libro: Il sapone liquido fatto da me, dove troverete esplicata tutta la teoria, le tecniche ed i metodi per realizzare i vostri saponi liquidi.

venerdì 11 settembre 2015

"CERALAN" FATTO IN CASA - Sostituto della cera bellina

Ceralan
Ceralan è il nome con cui spesso viene identificata la cera bellina (INCI: Poliglyceryl-3 Beeswax), una cera etossilata che, generalmente serve, per gelificare gli oli (lipogel), per creare unguenti, per produrre stick per labbra, nonchè, usata come fattore di consistenza nelle emulsioni A/O ed O/A, oppure per produrre cold cream dal tocco più asciutto.
Non è difficile riprodurre in casa il sostituto della cera bellina, soprattutto dopo aver letto il blog di Célimène, dal quale ho preso spunto per realizzare questa materia prima.
Nel mio gruppo su facebook, lo abbiamo realizzato in più di un'occasione, con notevoli risultati.
Mi son resa conto solo ora che, non tutti gli utenti di internet hanno anche un profilo su facebook, per cui, ho ritenuto opportuno condividere, questa semplice formula con voi.
Gli ingredienti che servono per realizzare il "Ceralan", sono essenzialmente tre e, sono di facile reperibilità.
Vediamo insieme come si fa.

"CERALAN"

  • 50 g di cera d'api vergine
  • 50 g + 50 g di glicerina
  • 15 g di soluzione acida*
*La soluzione acida la prepariamo con 10 g/ml di acqua demineralizzata e 5 g di acido citrico anidro, oppure, possiamo semplicemente utilizzare 15 ml di Aceto bianco di alcol.

Aceto bianco di alcol
Innanzitutto grattugiamo o, trafiliamo la cera d'api,

Cera d'api vergine trafilata
ne preleviamo 50 g e la inseriamo in un contenitore adeguato al bagnomaria.
Aggiungiamo 50 g di glicerina e 15 g di soluzione acida.

Cera d'api, glicerina e soluzione acida
Prepariamo il bagnomaria e poniamo sul fornello a cuocere per un'ora, mescolando di continuo.

Predisposizione per il bagnomaria
Dopo un'ora di cottura, lasciate raffreddare il composto.
Per comodità, ho preferito versare il tutto in appositi contenitori, ma volendo, potete anche lasciar raffreddare, nel vasetto in cui avete cotto il tutto.

Primo raffreddamento
Ho posto i vasetti sul davanzale dell finestra, dove tirava una bella tramontana ed, il composto saturo si è solidificato.

Raffreddamento avvenuto
Vedete che sul fondo dei contenitori c'è una sostanza liquida?
Bene! Quella dovete eliminarla e, magari tenerla da parte in un vasetto.
Dopo aver eliminato il liquido in eccesso, rimettete, nuovamente,  il composto ceroso nel contenitore per la seconda fase di cottura ed aggiungete altri 50 g di glicerina.

Composto ceroso


Glicerina
Cuocete a bagnomaria per altri 40 minuti, mescolando di continuo.
Alla fine della cottura, versate il composto, ancora caldo, in un contenitore e, ponetelo da parte a raffreddare.

Liquido caldo
Anche in questo caso, dopo l'avvenuto raffreddamento, sul fondo del vasetto, si presenta una sostanza liquida, che eliminerete ed andrete ad aggiungerla all'altra che avevate messo da parte.
Non so ancora cosa fare con questa sostanza liquida, ma son sicura che qualcosa mi verrà in mente, per cui non buttatela.

Raffreddamento avvenuto
Dopo aver eliminato il liquido in eccesso, prendete il vostro panetto ceroso e lavatelo per bene sotto l'acqua corrente, poi ponetelo su un canovaccio di cotone o lino (purché non rilasci pelucchi) ed asciugatelo.

Panetto di "Ceralan" lavato ed asciugato

Potete conservare così com'è il vostro "Ceralan", oppure, potete già grattugiarlo o trafilarlo, come ho fatto io.

"Ceralan"
Il "Ceralan" così ottenuto, potete utilizzarlo dal 2,5 al 5% per gelificare gli oli e creare quindi i lipogel, oppure dall'1 al 2% per dare consistenza ad una crema, oppure al 15% per preparare un unguento, o ancora, al 35% (insieme, per esempio, al 35% di burro di cacao ed il 30% di olio di Jojoba) per creare uno stick per labbra. In quest'ultimo caso, il "Ceralan" è la sostanza principale che vi permette di disperdere ossidi e miche.
Per questioni di praticità e di tempo, intanto, vi faccio vedere un semplice unguento preparato usando il "Ceralan" AP.
Il più classico degli unguenti, una panacea che non dovrebbe mai mancare nel nostro armadietto del pronto intervento: l'unguento di iperico. Oltre che usarlo per svariati tipi di scottature, questo unguento, è anche utile contro dolori di cervicale e reumatici, ma non dimentichiamo che è anche un eccellente anti rughe ed anti smagliature. 
Io amo applicarlo la sera, dopo aver ben deterso il viso, in particolare sul contorno occhi e labbra, nonché sull'intera superficie del volto. Grazie al "Ceralan" AP, il tocco dell'unguento,  è molto più asciutto rispetto ad un comune unguento preparato con semplice cera d'api o lanolina; la pelle lo assorbe bene dopo un bel massaggio e non rimane affatto untuosa e lucida.

UNGUENTO ALL'IPERICO

Pesiamo il "Ceralan" ed inseriamolo in una caraffa di plastica adeguata alle alte temperature.

"Ceralan"
Uniamo l'oleolito di iperico ed inseriamo la caraffa nel solito boiler per il bagnomaria.

Oleolito di iperico e "Ceralan"

Prima di inserire la caraffa nel boiler, consiglio di bollire anticipatamente l'acqua, in modo tale che il calore possa accelerare lo "scioglimento" del "Ceralan", così che l'oleolito, non perda le sue proprietà a causa di una cottura prolungata. In ogni caso, tenete la fiamma bassissima (meglio usare il fornellino più piccolo) e, non appena il "Ceralan" si sia sciolto, versate, immediatamente, il liquido in un vasetto adeguato.

Liquido caldo
Lasciate raffreddare per bene il vostro unguento prima di chiuderlo e metterlo da parte.

Unguento all'iperico
Non lasciatevi ingannare dalla "crosta" superficiale, perché posso garantirvi, che una volta "sfondata", l'unguento è morbidissimo, si preleva facilmente e si spalma in maniera fantastica.

sabato 5 settembre 2015

DOCCIA SCHIUMA "LAUROLIVA"

Doccia schiuma "LaurOliva"
Dopo l'immane fatica per estrarre l'olio di alloro (Laurus nobilis) dalle drupe

Olio di drupe di alloro fatto in casa
non potevo non cimentarmi immediatamente nella formulazione di un sapone liquido da dedicare alla mia carissima amica Margy, ossia Mariangela Nunzella che adora il sapone all'alloro <3.
La prima cosa che ho fatto è stata quella di preparare un burro di cocco aromatizzato e coloratissimo nel seguente modo:

  • Dopo aver raccolto qualche foglia di limone, alloro, olivo, rosmarino, le ho lavate e lasciate asciugare per bene;


Foglie di limone, alloro, olivo, rosmarino

  • le ho sminuzzate grossolanamente a mano, riponendole via, via, nel boccale del Bimby o un comunissimo tritatutto;
Foglie nel boccale del Bimby
  • ho impostato il mio robot a 30 secondi, velocità 7, ottenendo quindi un trito uniforme;
Foglie tritate
  • a questo punto, ho aggiunto una tazzina da caffè piena d'alcool puro, ed ho impostato il Bimby a 30 minuti, 60°C, velocità 2 con lame al contrario. Per chi non avesse il Bimby, si può procedere tranquillamente a bagnomaria, purché si adottino tutte le precauzioni del caso, ovvero un contenitore piuttosto alto, che preservi da qualsiasi incidente. Mentre il contenitore con le foglie e l'alcool è a bagnomaria, bisogna mescolare di continuo. Trascorsi i 30 minuti di macerazione in alcool, ho aggiunto circa 200 g di olio di cocco;
Macerato e olio di cocco
  • ho reimpostato nuovamente il mio elettrodomestico a 60 minuti, 60°C, velocità 2 con lame al contrario. Anche in questo caso, in mancanza del Bimby, si procede con il bagnomaria, mescolando di continuo. Trascorsa un'ora di macerazione, passate a filtrare il tutto, pesando poi il liquido ottenuto.
Macerato di olio di cocco
Dopo averlo filtrato, ho ottenuto 172 g di macerato/burro di cocco, quindi a questo punto, mi son seduta a tavolino per formulare il mio doccia schiuma.

PER LA PASTA DI SAPONE
  • 300 g di olio d'oliva EVO
  • 250 g di oleolito di alloro in olio EVO
  • 100 g di olio di alloro (bacche)
  • 178 g di olio di ricino
  • 172 g di macerato/burro di olio di cocco
  • 223 g di idrossido di potassio (KOH) con titolo di purezza 90
  • 600 g di acqua demineralizzata
Per la cottura della pasta di sapone mi son servita della crockpot o slowcooker che dir si voglia.
Ovviamente, non credo sia il caso di dire, che anche in questo caso, la pentola a cottura controllata, può essere sostituita dal mitico bagnomaria.
  • Inserite tutti i grassi in pentola;
Grassi
  • fatto questo,munitevi di tutti i dispositivi di sicurezza come occhialini, guanti, mascherina e, non per ultimo un bel grembiule. Preparate ora la soluzione caustica scaldando l'acqua a circa 50°C ed aggiungendo pian piano l'idrossido di potassio. Anche in questo caso mi son servita del Bimby, perché mi garantisce maggiori sicurezze, in quanto il KOH lo aggiungo direttamente dal buco nel coperchio. Procedendo, invece, sul fornello, abbiate cura nella scelta del contenitore, che in tal caso deve essere di acciaio inossidabile molto alto. Una volta scaldata l'acqua, aggiungete a piccole dosi, l'idrossido di potassio, il quale, a differenza della soda caustica è molto più virulento nella sua reazione, quindi man mano che lo aggiungete, attendete che finisca la reazione "vulcano". La soluzione caustica con idrossido di potassio, così preparata, non supera mai gli 80°C.  Appena la soluzione caustica appare nuovamente cristallina, unitela ai grassi;
Grassi e soluzione caustica
  • mescolate inizialmente con un cucchiaio e poi subito dopo passate al frullatore ad immersione e, frullate sino a raggiungere il nastro.
Il "nastro"

  • Ora rilassatevi! Chiudete la pentola ed impostatela su "Low". Idem per il bagnomaria, ossia, chiudete, abbassate la fiamma e controllate eventualmente solo l'acqua da rabboccare, la quale evapora molto velocemente.
Nel frattempo, dopo aver lavato tutti i cocci, preparate due tinture alcoliche, che saranno utili per la diluizione di questa pasta di sapone.
La prima tintura alcolica, che per comodità la chiameremo TA, la prepariamo con scorze di limone e qualche fiorellino di elicriso anche secco.
In un vasetto di vetro, introduciamo le scorze di limone a pezzetti ed i fiorellini di elicriso e, ricopriamo con alcool puro. Chiudiamo e poniamo il barattolo al buio per una notte.

TA di scorze di limone e fiori di elicriso
In un altro vasetto, invece, introduciamo le foglie di limone, alloro, olivo e rosmarino sminuzzate grossolanamente ricoperte di alcool puro. Chiudiamo e poniamo al buio per una notte.

TA di foglie mix
Una notte è solo indicativa, ma se volete, potete lasciar macerare anche per più giorni, poiché queste tinture alcoliche servono solo ed esclusivamente per la diluizione della pasta di sapone, che può avvenire sia il giorno stesso in cui è pronta, sia dopo svariati mesi.
Filtrate le vostre TA, ottenendo questi due prodotti:

TA gialla e verde
Che fine ha fatto la nostra pasta di sapone?
Dopo 1 ora e 1/2 di cottura (per chi usa la slowcooker) impostate su "Keepfarm" e nel frattempo, l'impasto è diventato duro ed inizia a vedersi la fase gel. Continuate a tenere accesa la pentola per altre 4 ore e 1/2, sino ad arrivare alla sottostante pasta:

Pasta di sapone
Il colore è magnifico ed, il profumo ancora di più!
Ne ho prelevato solo 200 g per procedere alla diluizione:

PER LA DILUIZIONE
  • 200 g di pasta di sapone
  • 10 g TA verde
  • 10 g TA gialla
  • 50 g di glicerina
  • 30 ml di soluzione di acido citrico al 5%
  • 40 ml di soluzione acquosa con sodio citrato
Inseriamo nuovamente il tutto nel Bimby (o in pentola): la pasta di sapone a tocchetti, le tinture alcoliche preparate precedentemente e la glicerina. Impostiamo il robot a 60 minuti, 80°C, velocità 1.

Pasta di sapone, TA e glicerina
Nel mentre, la vostra pasta di sapone è a sciogliersi, preparate una soluzione di acido citrico al 5%, ovvero, in una boccetta di vetro inserite 5 g di acido citrico e 95 g di acqua demineralizzata; chiudete ed agitate la boccetta affinché la polvere si sciolga del tutto. In un altro contenitore, invece, scaldate 40 ml di acqua demineralizzata ed aggiungete 15/30 g di sodio citrato. Mescolate, affinché la polvere si sciolga per bene e lasciate da parte.
Trascorsi i 60 minuti di cottura dolce della pasta di sapone insieme ai solventi, aggiungete 30 ml di soluzione di acido citrico al 5% e 40 ml di soluzione al sodio citrato calda. Continuate la cottura fino a scioglimento completo della pasta di sapone. In questo momento potete togliere il coperchio dalla pentola, affinché l'lcool possa continuare ad evaporare, rendendo, però, il fluido, trasparente, cristallino e gelloso.

Sapone liquido
Il colore è meraviglioso ed ,a nche il profumo di alloro è persistente. Ho misurato il pH e si aggira su 7.5/7.8. Direi che è perfetto! E...menomale che ne ho diluito solo 200 g! Con questo pH così basso, il sapone necessita di un preservante/conservante, ma fortunatamente in casa mi ritrovavo il Naticide che agisce a largo spettro in un range di pH tra 4 e 9.
Dopo la diluizione, ho atteso che il sapone si raffreddasse per poi pesarlo ed inserire gli altri ingredienti, ovvero oli essenziali e Naticide.
DOPO LA DILUIZIONE
  • 1% di Naticide
  • 2% di oli essenziali (io ho usato Limone, Petigrain, Arancio dolce, Rosmarino, il tutto diluito in una piccola soluzione alcolica con Benzoino).
Dopo tutto questo lavoro, ecco il risultato

Doccia schiuma "LaurOliva"

mercoledì 2 settembre 2015

FRISELLINE SALENTINE

Friselline
Da quant'è che non aggiornavo il mio blog?
Mi è mancato tantissimo, ma a causa di svariati eventi non mi è stato possibile scrivere nulla. Ciò non toglie che sia stata con le mani in mano...anzi! Ho avuto un bel pò da fare!
Comunque, finalmente, eccomi nuovamente a battere sulla tastiera due righe.
Le scuole stanno per ricominciare ed il mio "cucciolo", che è ormai adolescente, necessita di snack per la ricreazione scolastica. Matteo predilige il salato, ma certamente non può abbuffarsi ogni giorno di pizze e panini, quindi cosa c'è di più "stuzzichevole" e spezza fame delle friselline pugliesi?
Ingredienti semplicissimi, rendono questi snack una delizia per il palato, ma state attenti, poiché sono un pò come le ciliegie...una tira l'altra.
La ricetta originale delle friselline pugliesi richiede semola di grano duro, olio EVO, acqua e lievito di birra, ma negli anni ho imparato a sostituire qualche ingrediente ed aggiungerne altri, per renderle molto più friabili e croccanti.
La mia ricetta personalizzata è la seguente:
FRISELLINE
Ingredienti:
Farina e lievito
  • 125 g di farina di semola di grano duro tipo 0
  • 125 g di farina di semola di grano tenero tipo 0
  • 1 bustina di lievito di birra in polvere (oppure mezzo panetto di lievito di birra fresco)
  • 30 g di strutto (oppure olio EVO)
  • 1 cucchiaino di malto d'orzo
  • 150 g di acqua
  • 1 cucchiaino di peperoncino piccante sott'olio (oopure cipolla tritata, o pepe, o erbe aromatiche a vostra scelta)
  • sale q.b.
Io mi son servita della macchina impastatrice del pane, ma nulla toglie che voi possiate procedere in modo classico, disponendo la farina a fontana su una spianatoia ed aggiungendo gli ingredienti richiesti, lavorando poi a mano.
Ho impostato la macchina sul programma n° 8, che generalmente è quello indicato solo per l'impasto. Nel frattempo ho pesato tutti gli ingredienti, tenendoli da parte sul piano di lavoro e, sul fornellino ho sciolto, a fuoco dolcissimo, lo strutto, al quale poi, ci ho aggiunto il cucchiaino di peperoncino.
Nel cestello della macchina ho versato dapprima l'acqua a temperatura ambiente, poi lo strutto sciolto insieme al peperoncino ed il cucchiaino di malto d'orzo, ed ho avviato immediatamente il programma. Nella ciotola in cui ho pesato le due farine ho aggiunto mezzo cucchiaino di sale ed il lievito di birra, dopodiché ho versato a fontana nel cestello della macchina. Ho chiuso il coperchio ed ho atteso che finisse di impastare.
Generalmente il programma n° 8 lavora in due fasi, cioè durante la prima fase impasta a lungo il composto, poi si ferma, mentre la macchina mantiene il tepore giusto per la prima lievitazione.

Primo impasto

Dopo circa un'ora la macchina si rimette in moto ed impasta una seconda volta il composto per pochi minuti, ovvero il tempo necessario per "sgonfiarlo"; si riferma mantenendo il tepore facendo in modo che l'impasto lieviti nuovamente, ma non tantissimo. Appena la macchina segnala con un "bip" la fine del programma, tirate fuori il tutto e disponete la "palla" lievitata sul piano di lavoro leggermente infarinato. Prelevate piccole porzioni che lavorerete formando dei grossi maccheroni;

Maccherone
tagliateli alla lunghezza di circa 8 cm ognuno e, schiacciateli leggermente con le dita per appiattirli.

Maccherone appiattito
A questo punto, attorcigliate su sè stesso il maccherone per formare una "girella" o chiocciola.

Chiocciola
Disponete tutte le chiocciole su una teglia ricoperta con carta da forno e, poi, ricoprite con pellicola da cucina.

Chiocciole pronte per la lievitazione
Ponete la teglia in un luogo al calduccio e lontano da sbalzi di temperatura attendendo che l'impasto raddoppi il suo volume iniziale. Quando vi renderete conto che la lievitazione è avvenuta correttamente, accendete il forno a 200°C ,ed appena il vostro elettrodomestico vi segnalerà di aver raggiunto la temperatura, infornate per 20/25 minuti (il tempo dipende molto dalla grandezza delle chiocciole). Trascorsi i 20 minuti,tirate fuori la teglia dal forno e lasciate raffreddare leggermente prima di procedere alla seconda fase.

Prima cottura

Ora, procuratevi un coltello a seghetto

Coltello a seghetto
ed iniziate a tagliare orizzontalmente le chiocciole.

Taglio delle friselline
Nel frattempo, abbassate la temperatura del forno a 160°C. Finite di tagliare tutte le friselline, e disponetele nuovamente sulla teglia rivestita con carta da forno.

Friselline tagliate

Infornate nuovamente per circa 30 minuti, finché le vostre friselline diventino dorate e croccanti.
Ultimata la cottura, sfornate e disponete tutte le friselline sulla griglia che, rimetterete in forno spento e semichiuso ad asciugarsi e raffreddarsi completamente.

Friselline pronte
Friabili e croccanti, le vostre friselline sono ora pronte ad esser gustate nel modo che più vi garba: come stuzzichino da aperitivo, oppure in un mix di antipasti o semplicemente in uffico o scuola come spezza fame. Conservate in sacchetti di cellophan per alimenti ben chiusi ed, inseriti in scatole di latta, le vostre friselline si conserveranno benissimo anche per oltre due settimane, rimanendo croccanti e friabili come appena sfornate.
Tenete conto che più son piccine e meno tempo di cottura richiedono!
In questa ricetta ho scelto lo strutto al posto dell'olio perché, questo grasso, rende le friselline molto più friabili e gustose, ma come ho accennato all'inizio dell'articolo, la ricetta originale prevede solo l'uso di olio EVO. Oltretutto, per accelerare la lievitazione, al posto del semplice zucchero ho preferito inserire il malto d'orzo, che ben si sposa con questo genere di impasti. In ogni caso, qualsiasi sia il grasso da voi scelto, posso garantirvi che questo snack riscuoterà grande successo presso i vostri commensali.
Ora attendo con impazienza le vostre friselline con eventuali varianti.

Licenza CreativeCommons

Licenza Creative Commons
Questa opera di Lalla è concessa in licenza sotto la Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Basata su un lavoro di impatiens-magicanatura.blogspot.com.
Permessi oltre lo scopo di questa licenza possono essere disponibili presso http://creativecommons.org/.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...