sabato 24 dicembre 2011

BUON NATALE

Auguro a tutti voi di trascorrere un meraviglioso Natale in pace e serenità.
Godetevi questi giorni senza pensare a nulla....lasciate da parte tutti i pensieri tristi....guardate gli occhi allegri dei vostri bimbi e gioite insieme a loro.......
BUON NATALE A TUTTI VOI
Lalla

giovedì 22 dicembre 2011

LA VELLUTATA DI LALLA

Anticipo di qualche giorno il mio solito appuntamento culinario presentandovi la mia Vellutata, un piatto caldo e nutriente adatto per le gelide serate invernali.
Vellutata di scarola
Cosa serve per preparare questa deliziosa crema?
- olio extravergine d'oliva
- burro
- 2/3 cipolle o cipollotti freschi o scalogni
- 2 grosse patate
- una bella lattuga o scarola
- brodo vegetale
- una manciata di amido di mais o farina o fecola di patate
Tritate grossolanamente le cipolle e adagiatele sul fondo di una pentola capiente con un paio di cucchiai di olio ed una noce di burro e fate appassire a fiamma dolce;
Olio, burro e cipolle
 nel frattempo sbucciate le patate e tagliatele a cubetti e versatele in pentola quando le cipolle si sono appassite; alzate la fiamma e rosolate.
Patate
Intanto lavate per bene la lattuga o scarola con un bel cucchiaio di bicarbonato di sodio e senza tagliuzzarla ponetela a sgocciolare nel classico scola pasta. In un altro pentolino invece preparate circa 500 ml di brodo vegetale con dado in gelatina, vi servirà in un secondo momento.
Dopo circa 10/15 minuti le vostre patate si saranno rosolate per bene, quindi è il momento di aggiungere la verdura
Scarola
abbassate la fiamma ed incoperchiate. Lasciate cuocere per circa mezz'ora ossia il tempo necessario perchè la lattuga si ammorbidisca e lasci fuoriuscire la sua acqua;
Amido di mais
ora aggiungete una spruzzata di amido di mais e mescolate energicamente affinchè non si formino dei grumi; poi versate metà del brodo che avete precedentemente preparato ed amalgamate il tutto. Prendete il vostro minipimer, immergetelo nella pentola ed iniziate a frullare per creare la vostra crema


Crema vellutata
aggiungete il resto del brodo e mescolate nuovamente...aggiustate di sale se necessario e spegnete la fiamma, incoperchiate e lasciate il composto per qualche minuto ancora nella pentola.
Se ne avete voglia intanto potete preparare dei crostini di pane fritto da aggiungere eventualmente nella vellutata
Crostini di pane
Versate la vellutata nei piatti fondi e conditela con un filo di olio crudo ed un ramettino di rosmarino fresco
Vellutata
Servite e.....buon appetito! 

domenica 18 dicembre 2011

"TRIA" coi broccoli di cavolo

Lo so che da tempo stavate aspettando un'altra delle mie ricette salentine....purtroppo ho avuto un periodo abbastanza travagliato che ho trascurato un pò il mio blog. Ma oggi vi faccio vedere cosa ho preparato per il pranzo!!!!


Un altro piatto tipico delle tradizioni salentine è la cosiddetta "tria"....niente di complicato! Sono delle semplici tagliatelle fatte in casa sempre con farina di semola di grano duro ed acqua. Non mi direte che non avete ancora imparato a fare questo impasto???? Comunque il procedimento è il solito: disponete la farina a fontana sulla spianatoia ed aggiungetevi acqua quanto basta affinchè vi venga fuori una bella palla dura, liscia e ben amalgamata. Dividetela a panetti ed iniziate a stendere col matterello. Fatta la sfoglia, piegate a metà e tagliate le vostre tagliatelle...infarinatele e tenetele da parte.

Nel frattempo pulite e lavate i vostri broccoli di cavolo tenendo anche le foglioline più tenere e cuoceteli in abbondante acqua salata. In una padella a parte preparate un trito di cipollotti e soffriggete dolcemente con un pò d'olio extravergine d'oliva. Quando i vostri broccoli saranno quasi cotti toglieteli con la "schiumarola" e versateli nel soffritto aggiungendo anche un bel bicchiere di acqua di cottura....incoperchiate e portate a termine la cottua. In un altro pentolino invece fate scaldare un pò d'olio per fritture (io uso sempre il girasole) nel quale farete friggere una bella manciata di tagliatelle

fino ad ottenere queste

Ora è il momento di versare le tagliatelle, anche quelle fritte nell'acqua di cottura dei broccoli e quando sono cotte le farete risaltare in padella con le verdure
Spolverate con una bella manciata di pecorino sardo e portate in tavola.

Un piatto prezioso....ricco e tricolore ahahahahahah
Con lo stesso metodo si prepara anche la famosa "ciciri e tria"....ma questa ve la posterò un'altra volta!
Buon appetito
Lalla

lunedì 5 dicembre 2011

CREMA ALLE ROSE

Crema alle Rose
Ieri leggendo il blog della mia amica Khadi che parlava dell'acqua di rose fatta con gli ultimi petali di rosa d'autunno mi ha fatto venire un'ispirazione....
Dalla primavera ad oggi non ho fatto altro che cogliere fiori e piante per preparare i miei oleoliti, idrolati, oli essenziali, macerati glicerici e via dicendo e dopo aver letto l'articolo in SonoBio...a modo mio mi son ricordata di aver preparato oltre al distillato di rosa anche l'oleolito e la tintura con le rose di maggio e mi son chiesta perchè non preparare una crema per il viso a base di questi preziosi ingredienti?
Da sempre l'amatissima rosa è considerata l'amica per eccellenza della nostra pelle col suo delicato profumo che ti avvolge e ti coccola dandoti un senso di pulizia e di fresco. Non ho potuto fare a meno di apprestarmi a preparare la mia crema viso (considerando che avevo appena finito quella alla lavanda). Ora vi dico come l'ho preparata
CREMA ALLE ROSE
- 5 g di cera d'api vergine
- 5 g di burro di Karitè
- 20 g di oleolito di rose
- 10 g di olio di Argan
- 10 g di olio di Rosa Mosqueta
- 50 g di distillato (idrolato puro) di Rose
- 2 g di Vitamina E
- 5 gtt di o.e. di rose di maggio
- 10 gtt di o.e. di Benzoino
Ho pesato tutti gli ingredienti; in un bicchiere resistente ad alte temperature ho posto la cera,  il burro di Karitè e l'oleolito di rose ed ho messo a sciogliere a bagnomaria. In un bicchiere a parte ho pesato l'olio di Argan e quello di Rosa Mosqueta ed  ho atteso la completa diluizione delle cere.
Cera d'api, burro di Karitè ed oleolito di rose


Acqua e cere a bagnomaria
In un altro ciotolino ho versato l'idrolato di rose e l'ho posto a scaldarsi a bagnomaria per un paio di minuti.
A questo punto nella fase oleosa ci ho aggiunto gli altri oli che avevo tenuto da parte ed ho spento il fornello. Ho iniziato a mescolare con una mini frusta elettrica per amalgamare tutti gli oli e pian piano ho versato il distillato a filo....goccia a goccia finchè non ho visto che l'emulsione si omogeneizzava
Emulsione iniziale
quindi ho trasferito tutto il contenitore in un bagno di acqua freddissima ed ho continuato a mescolare con delle piccole pause di qualche minuto. Fra una pausa e l'altra raccoglievo la crema con una paletta e poi ricominciavo a frullare.....Fate conto che questa manovra l'ho ripetuta per almeno 4 volte! Alla fine ho ottenuto una crema soffice e ben emulsionata alla quale ci ho aggiunto la vitamina E e gli oli essenziali ed ho dato un'ultima frullatina.
Emulsione finale
Come potete notare la consistenza è meravigliosa senza parlare del profumo delizioso che emana e che purtroppo non potete sentire....
Ho travasato il composto in due flaconcini da 50 g l'uno
La mia crema alle rose
ho etichettato e chiuso i miei barattolini.
Stamani non vedevo l'ora di poterla utilizzare e mi son svegliata col pensiero ahahahahahahah
Allora la sensazione sulla pelle è bellissima....vellutata....compatta....asciutta e dolcemente profumata.....mi son precipitata al lavoro tutta contenta come se la mia crema si vedesse ahahahahahah
Provate a farla anche voi....è semplice...economica....creativa e....rilassante.....e poi ditemi cosa ve ne pare.

domenica 4 dicembre 2011

"SAGNE RICCE O 'NCANNULATE"

Di cosa sto parlando????? Ovviamente di pasta fatta in casa. Chiunque mi conosca sa benissimo che io non amo molto la pasta....o almeno quella comprata perchè mi da l'idea che sia plastificata; invece, quando ho proprio voglia di un bel piatto di pasta preferisco farmela in casa secondo tradizioni ormai antiche ahahahahahah Ovviamente uso la famosa farina di zia Lolaccia...farina di semola di grano duro macinata fresca da vecchi mulini in pietra.
Oggi ho preparato le "sagne ricce" o come le conoscono in altri paesi del Salento le "sagne 'ncannulate".
L'impasto è semplicissimo perchè, come per le orecchiette, si usa solo farina ed acqua.
Disponete la farina a fontana sulla spianatoia ed aggiungete poco per volta l'acqua, continuando ad impastare finchè non otterrete un composto abbastanza compatto e duro
Panetto iniziale impastato parzialmente
 Lavorate ancora per renderlo più levigato possibile...se avete difficoltà, potete dividere l'impasto in più panetti
Panetti divisi
in questo modo avrete delle porzioni che vi permetteranno di lavorare più facilmente. Quando avrete ottenuto una pasta piuttosto liscia stendetela col matterello a forma circolare; la sfoglia non deve essere sottilissima, ma deve essere spessa almeno un paio di millimetri
Sfoglia
a questo punto spolverate di farina e ripiegate su sè stessa la sfoglia come se doveste fare un calzone
Sfoglia ripiegata
Con un coltello ben affilato tagliate delle tagliatelle non troppo sottili e possibilmente tutte uguali ahahahah
Tagliatelle
Fin qui penso che nessuno di voi abbia grandi problemi....ma ora comincia il bello!
Prendete ogni tagliatella e adagiatela sulla spianatoia ben ripulita da residui di farina; con la mano sinistra tenete un capo, mentre con la destra iniziate ad attorcigliare la tagliatella su sè stessa con movimento delicato e senza pigiare sulla stessa
Sagna da attorcigliare
continuate ad arricciolare per tutta la lunghezza della tagliatella
Sagna attorcigliata
in pratica la tagliatella deve assumere questa forma....come una specie di boccolo ahahahahah
Dopo di che dovete piegare in due la vostra sagna riccia in questo modo
Sagna ripiegata
e adagiatela su un panno pulito dove, una accanto all'altra lascerete le vostre sagne ricce prima di esser cotte.
Sagne pronte
Eccole qui tutte in fila....non sono belle?????
A questo punto mettete sul fuoco un bel pentolone capiente con abbondante acqua salata e portate a bollore....versate pian piano le vostre sagne ed aspettate che siano cotte (non ci vuole tanto, ma dovete stare attenti perchè la pasta fatta in casa produce tanta schiuma.....e dopo la prima schiumata la cottura è vicina). Scolate e servite con abbondante sugo....Ovviamente lascio a voi la fantasia per il condimento!
Personalmente le adoro anche con semplice pomodoro, ma si prestano bene per esser accompagnate da intingoli corposi....sughi di carne, ragù ecc. e con una bella spruzzata di formaggio grattugiato!
Non mi resta che augurarvi buon appetito e se le fate anche voi fatemi sapere come vi son venute e come le avete condite.
Lalla

venerdì 2 dicembre 2011

LA MALVA SILVESTRIS

La cara e dolce Malva è una pianta che nasce ovunque, nei luoghi più comuni, ai margini delle strade di campagna, fra le macerie, nei prati, nei boschi ecc.
Il nome Malva deriva dal greco malakos e dal latino mollire che entrambe significano emolliente. Il nome dato alla pianta ne rileva la virtù più caratterizzante: emolliente, idratante, disarrossante, rinfrescante, lassativa, calmante e diuretica. La Malva possiede qualità curative tutt'altro che trascurabili.
Fiori di Malva Silvestris
Della Malva si utilizza praticamente tutto: radice, foglie e fiori; le radici si raccolgono in autunno/inverno e si essiccano al sole o in forno a calore moderato e si conservano in barattoli; le foglie si colgono in primavera prima della fioritura e si essiccano, previamente private del picciolo, in sottili strati all'ombra e si conservano in sacchetti di carta; i fiori si colgono dalla primavera all'autunno e si essiccano rapidamente all'ombra acquisendo un colore azzurrino e si conservano in barattoli.
Come erba medicamentosa è da tempo immemorabile impiegata per uso esterno nella cura delle infiammazioni della cute. La Malva contiene vitamine A, B, C, E e carotene; le sue foglie contengono 15-20% di mucillagine, idrolizzabile in acido galatturonico e in zucchero, flavonoidi, tiliroside, acidi fenolici, tannini. I fiori contengono tannino, glucosio, ossalato di calcio, antociani (malvina) e tracce di un olio etereo.
Foglie di Malva Silvestris
Chiunque si diletti a produrre da sè i propri cosmetici Naturali  non può certo farsi mancare questa pianta dalle molteplici virtù. Infatti, grazie alla sua azione emolliente, idratante e disarrossante, rende liscia e levigata la pelle più irritabile, rugosa e delicata che tende precocemente ad invecchiare. La Malva viene usata anche per lenire le irritazioni oculari. Con questa pianta si può allestire in casa un vero repertorio di prodotti naturali da tenere a portata di mano per ogni occorrenza: oleolito, tintura madre, macerato idroglicerico, foglie e fiori secchi con cui fare infusi e decotti.
Gli oli estratti di Malva sono utilizzati ampiamente in creme, gel, shampoo, lozioni, detergenti intimi, dentifrici, collutori, bagnoschiuma, creme per mani, prodotti solari e non per ultimo creme delicate per neonati.
Non vi nego che questa meraviglia della Natura è tra le mie preferite insieme alla Calendula e la Lavanda.

giovedì 1 dicembre 2011

GRAZIE

Non mi ero resa conto che il blog avesse raggiunto 10000 visite!!! Mi è venuto un colpo stasera quando ho letto il numero!!!! E' tutto merito vostro ed io non posso fare altro che dirvi GRAZIE!!!
Però per dimostrarvi la mia gratitudine, molto presto organizzerò una cosa simpatica per voi....lasciatemi solo il tempo di organizzarmi e poi vi farò sapere!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE e 10000 volte GRAZIE!

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